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Se ogni volta che sento “il mio brand è per tutti” ricevessi un euro, potrei smettere di lavorare e aprire un caffè letterario in Provenza!

Frasi come “azienda leader” o “noi ci differenziamo per la qualità” non sono posizionamenti. Sono frasi fatte e scorciatoie mentali che li rendono uguali a mille altri. E in un mercato saturo, chi è uguale… sparisce.

Il brand positioning è la spina dorsale della tua strategia. È ciò che ti permette di essere non solo notato ma anche scelto. E no, non basta “piacere”: serve farsi scegliere per un motivo preciso.

 

Cos’è davvero il brand positioning (e perché non basta “piacere” al pubblico)

Il posizionamento è l’idea chiara e specifica che occupi nella testa del tuo cliente ideale. Non è solo cosa vendi, ma come e perché esisti nel mercato.

Non va confuso con il branding (che è l’identità visiva, il tono di voce, il packaging ecc) o con la comunicazione (che è il come racconti quello che fai).

 

Il positioning viene prima di tutto. È la scelta strategica che guida:

  • cosa offri, perché lo offri e a chi
  • come lo racconti
  • a che prezzo lo vendi
  • su quali canali ti muovi
  • che tono e visione vuoi trasmettere

 

I 3 ingredienti di un buon posizionamento

1 – Il mercato e i competitor

Chi c’è già? Quali posizioni sono già occupate? Se tutti si definiscono “green, naturali, etici”, usare le stesse parole ti renderà solo l’ennesimo nella lista.

Analizza i player più forti e quelli emergenti. Posizionati dove puoi offrire qualcosa di rilevante ma ancora poco presidiato.

2- Il tuo cliente ideale (quello vero, non quello finto da PDF)

Chi vuoi servire DAVVERO? Non tutti. Non chiunque.

  • Cosa desidera?
  • Cosa lo blocca?
  • Quale trasformazione cerca scegliendo te?

Capire profondamente il cliente ti permette di posizionarti non su cosa fai, ma su cosa gli fai provare o ottenere.

Non è “donna tra i 30 e i 50 anni che ama la skincare”. È “Francesca, 41 anni, madre lavoratrice che vuole sentirsi in ordine senza perdere tempo ogni mattina davanti allo specchio”.

3 – La tua identità (quella autentica, non quella patinata)

  • In cosa credi?
  • Cosa fai in modo unico?
  • Dove sei disposta a dire no?

Il posizionamento funziona se è sostenibile per te: deve rispecchiare valori reali, pratiche vere, un punto di vista che non tradisci al primo commento negativo.

 

Gli errori più comuni nel posizionarsi (e come evitarli)

  • Voler piacere a tutti: ti appiattisce. Ti rende simile a tutti, quindi dimenticabile.
  • Copiare linguaggi altrui: chi sei davvero non emerge.
  • Cambiare direzione ogni 3 mesi: crea confusione e ti fa sembrare poco affidabile.
  • Pensare che basti scegliere un colore o un logo: lì sei nel branding, non nel positioning.

 

 

Esempi pratici (stesso settore, posizionamenti diversi)

  1. Skincare brand
  • Generico: “Prodotti naturali per la pelle”
  • Posizionato: “Trattamenti skincare botanici concentrati per pelli over stimolate dalla vita urbana”
  1. Formazione freelance
  • Generico: “Corso online per freelance”
  • Posizionato: “Percorso intensivo per freelance stanchi di svendersi, con supporto reale e vero confronto”
  1. Salone di parrucchiere
  • Generico: “Parrucchiere uomo e donna”
  • Posizionato: “Studio parrucchieri di taglio creativo per chi non vuole sentirsi come tutti gli altri”

 

Esercizio: crea la tua frase di posizionamento

Usa questo template:

Il mio brand è per [tipo di cliente] che vogliono [desiderio/trasformazione], e lo faccio in modo [modo distintivo] perché [visione/valori].

Esempio:

Il mio brand è per founder di brand skincare di nicchia che vogliono far crescere il proprio business con etica e autenticità, e lo faccio in modo strategico ma umano perché credo che il marketing debba servire le persone, non manipolarle.

Tocca a te. Crea la tua frase. Scrivila, rivedila, riscrivila, rivedila. Sentila tua, vera, forte. Poi, se ti va, postala nelle tue storie e taggami: ti do un feedback sincero nell’intimità e privacy dei DM.. (e chissà, magari ne nasce un nuovo contenuto!)

 

Posizionarsi richiede coraggio. Ma se non scegli tu chi vuoi essere, lo farà qualcun altro al posto tuo. E quasi mai sarà un posizionamento che ti fa bene.

Sempre che si accorga che tu esisti…

 

Tu dove vuoi stare “nella testa delle persone”? Scrivilo. Usalo. Fallo.