Tutti li vogliamo, tutti li contiamo, tutti li inseguiamo. I like sono la moneta più semplice e più illusoria dei social. Ti fanno sentire popolare, ti danno la botta di dopamina, sembrano confermare che stai andando nella direzione giusta. Ma più li rincorri, meno contano. Perché i like, alla lunga, sono come i cioccolatini: gratificano subito, ma non nutrono davvero.
E allora la domanda è: cosa resta quando quei numeri non si trasformano in clienti, opportunità o fiducia? La risposta, spesso, è un grande buco nell’acqua.
L’illusione dei numeri
In Italia, Instagram raggiunge circa il 44% della popolazione. È un dato enorme, che spiega perché brand e professionisti abbiano la tentazione di misurare il proprio successo a colpi di cuoricini. Ma ecco la trappola: il tasso medio di engagement nel nostro Paese oscilla attorno all’1%. Questo significa che, per la stragrande maggioranza dei contenuti, il pubblico guarda, scorre, mette un like… e passa oltre.
In altre parole: se il tuo contenuto è pensato solo per collezionare reazioni veloci, avrai una manciata di like e nessun vero ricordo nella mente (e nel cuore) di chi ti segue.
Quando la visibilità diventa invisibilità
C’è un paradosso curioso: oggi si può avere un profilo da migliaia di follower e non contare praticamente nulla. I numeri ci sono, le interazioni no. È la cosiddetta “autorevolezza invisibile”: ti vedono in tanti, ma non ti ascolta nessuno.
Non è un caso che a livello globale l’engagement su Instagram sia calato del 28% in un solo anno, arrivando a una media dello 0,50%. Un numero che dice una cosa molto semplice: la gente mette like, ma non interagisce davvero. E senza interazione non c’è relazione, senza relazione non c’è fiducia, e senza fiducia non c’è business.
Dal numero al valore
Qui arriva il punto più delicato, soprattutto per chi lavora in Italia. Solo il 41% delle persone si fida delle aziende: siamo uno dei Paesi più scettici in Europa occidentale. Questo significa che non basta farsi vedere, bisogna convincere, rassicurare, costruire un rapporto autentico.
E se ci pensi, il passaggio è logico: non servono più follower, serve il pubblico giusto. Non serve più visibilità, serve autorevolezza. Non serve che ti vedano tutti: serve che ti scelgano le persone che contano davvero.
Come uscire dalla trappola dei like
Il modo migliore per non cadere nell’ossessione dei numeri è tornare alla sostanza. Creare contenuti che risolvano problemi reali, non solo che raccolgano cuori. Raccontare chi sei, non solo cosa fai. Perché chi sei non può copiarlo nessuno, mentre quello che fai lo possono replicare in tanti.
E poi: smettiamola di inseguire formati effimeri e puntiamo su conversazioni vere. Commenti, messaggi diretti, discussioni che restano. È lì che si costruisce la fiducia. Non a caso, oggi tanti brand lavorano con micro-influencer italiani: meno follower, sì, ma community compatte e più disposte a interagire davvero.
La vera visibilità
La visibilità che conta non è quella che ti rende “famosa” a colpi di like, ma quella che ti rende riconoscibile e affidabile. Non è quanto vieni vista, ma da chi vieni scelta.
Se i tuoi like ti hanno fatto sentire popolare per un giorno ma non ti hanno portato nemmeno un contatto serio, forse erano solo applausi in una stanza vuota.
La vera visibilità non è solamente nei numeri. È soprattutto fiducia. È quando qualcuno salva un tuo contenuto, lo condivide, o ti cita in una conversazione con altri. È lì che nasce il valore.
E allora ti lascio con una domanda semplice: i tuoi ultimi post hanno generato conversazioni o solo reazioni? Se la risposta non ti convince, forse è il momento di smettere di contare like e iniziare a costruire relazioni.
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